Nella giornata di oggi i Deputati e i Senatori eletti nel Lazio hanno ricevuto una lettera con cui abbiamo chiesto il loro sostegno alla nostra richiesta di portare da 36 a 30 anni di contributi necessari agli edili per accedere alla pensione con l’Ape Sociale, approvando uno specifico comma nella Legge di Bilancio 2022, un comma fondamentale perché potrà salvare la vita delle lavoratrici e dei lavoratori edili.
In base alle conclusioni della Commissione tecnica sui lavori gravosi istituita dal Ministro del Lavoro, gli operai edili risultano essere i più esposti ad usura, a malattie professionali, ad incidenti sul lavoro gravi ed invalidanti, spesso purtroppo mortali. Dall’ultima rilevazione dell’Inail esce fuori un quadro drammatico per gli over 50, i più colpiti dalle malattie professionali e dagli incidenti mortali.
Il requisito dei 36 anni di contributi per andare in pensione con l’Ape Sociale per il settore edile è altamente restrittivo perché caratterizzato da lavoro discontinuo e spesso irregolare, tant’è che negli ultimi 5 anni meno di 1.300 edili, in tutta Italia, hanno potuto usufruire dell’Ape Sociale.
Una condizione che porta inevitabilmente a proseguire l’attività lavorativa nei cantieri anche oltre i 67 anni, esponendosi a maggiori rischi per la propria salute e sicurezza.
Inoltre, anche alla luce della ripartenza del settore, grazie ai fondi del PNRR e al superbonus, rendere più facile l’accesso all’Ape Sociale potrebbe consentire l’inserimento di giovani formati e specializzati sulle nuove tecniche costruttive, i nuovi materiali e l’efficienza energetica.
“Auspichiamo che su questi temi i Deputati e i Senatori del Lazio, in cui la maggioranza degli incidenti mortali avvengono proprio nel settore edile, siano pronti a dare tutto il loro sostegno”, conclude Benedetto Truppa, Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio.