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“Per un lavoro di qualità in edilizia”: protocollo d’intesa tra la Regione Lazio e le parti sociali. I sindacati: “Battaglia di civiltà”.

Un Protocollo che ha come oggetto la realizzazione di un Piano di intervento finalizzato a promuovere e valorizzare il lavoro di qualità e la legalità nel settore edile del Lazio.

I sindacati e la Regione Lazio in prima fila, con i fatti, “Per un lavoro di qualità in edilizia”. Con un imperativo categorico che costituisce il perno del provvedimento: contrastare con forza gli effetti dei problemi legati al dumping salariale e contrattuale: una pratica “odiosa” che permette al datore di lavoro di aumentare gli utili di impresa, avere costi più bassi ed essere maggiormente competitivo sul mercato, a scapito però della perdita di valore dello stipendio per il lavoratore. Un fenomeno che deriva dall’illegittima applicazione contrattuale, dai mancati o non corretti versamenti alle Casse edili e agli enti previdenziali, ma anche dall’interruzione della catena delle responsabilità contrattuali utilizzando non correttamente lo strumento del distacco di manodopera. Riflettori accesi quindi anche sul caporalato che è un fenomeno che si annida anche nell’edilizia:oggi l’urgente domanda di manodopera sta generando una crescita occupazionale di forza lavoro straniera reclutata, spesso, attraverso forme di sfruttamento, di scarsa formazione e, quindi, di forte insicurezza .

Il Protocollo vuole essere un baluardo per il rispetto dei diritti in questo particolare settore e in questo particolare momento. Perché il dumping salariale mette in moto un meccanismo perverso che finisce con il danneggiare tutte le imprese, i posti di lavoro e i salari. Infine, non possiamo permettere forme di sopraffazione e di sfruttamento incompatibili con i principi di civiltà.

Sono diversi i punti che compongono il Protocollo, che rappresenta un punto di svolta. Intanto il raccordo tra CPI e il sistema di Borsa Lavoro Blenit, indispensabile per favorire un corretto incrocio tra domanda e offerta di lavoro, anche con l’ausilio del App FairLabor sperimentata nel settore dell’agricoltura. In questo modo si intende promuovere l’iscrizione alle liste di prenotazione in edilizia, anche al fine di incentivarne le assunzioni. Inutile sottolineare l’importanza della Formazione e il coinvolgimento dell’Ente Bilaterale (Cassa Edile/Edilcassa del Lazio) pure in considerazione della sottoscrizione dell’accordo nazionale del 2021. Tra le altre misure, è prevista l’introduzione del documento unico di regolarità contributiva e di congruità dell’incidenza della manodopera. Quindi l’introduzione del “Settimanale di cantiere”, che permetterà di monitorare altresì le informazioni relative al numero dei lavoratori in distacco e concordare le attività per le quali le lavorazioni sono difficilmente programmabili con anticipo. Ci sono poi misure volte a promuovere il welfare aziendale e il ruolo del mediatore culturale presso i CPI. Riflettori accesi quindi anche sul caporalato è un fenomeno che si annida anche nell’edilizia, un settore che continua ad esprimere un bisogno di manodopera immigrata e l’assorbimento di questa molte volte passa attraverso forme di sfruttamento, di scarsa sicurezza e di discriminazione ai danni dei lavoratori stranieri presenti nel settore. Ma non soltanto naturalmente. Teniamo sempre presente che l’edilizia, con le sue 72.000 imprese e gli oltre 129.000 addetti, costituisce il 15% dell’universo imprenditoriale e il 6% dell’occupazione totale nella regione Lazio. Nonostante la riduzione delle imprese attive e dei posti di lavoro nel periodo 2012-2018. Però le previsioni di crescita nel triennio 2021-2023 ipotizzano un +7% nel settore privato e un +10% in quello pubblico. Ecco perché la qualità del lavoro va garantita e la tutela deve viaggiare di pari passo con la ripresa economica. Il senso e la “ratio” del Protocollo è esattamente questa. Il lavoro nero e lo sfruttamento vanno colpiti alla radice, attraverso la forza delle disposizioni normative. Infine, il Protocollo rafforza la parità di trattamento tra lavoratori “locali” e lavoratori distaccati. Un’altra novità di non poco conto. Noi riaffermiamo la civiltà degli accordi e il rispetto degli stessi. Il protocollo punta alla qualità del lavoro e alla dignità dei lavoratori, e conferma l’attenzione alla qualificazione del sistema impresa coerentemente con quanto previsto dal rinnovato Ccnl del settore edile.

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