Ancora una caduta dall’alto in un cantiere nella Capitale. È accaduto nella giornata di ieri, mercoledì 27 settembre, ad un lavoratore edile di 37 anni impegnato nei lavori di ristrutturazione e rifacimento dell’ex Cral riservato ai dirigenti di Poste Italiane sul lungotevere Flaminio 73. Secondo le prime ricostruzioni la caduta, da diversi metri da terra, sarebbe stata causata dal cedimento di una palanca in legno.
“Finire in codice rosso anziché rientrare a casa sta diventando sempre più frequente per i lavoratori edili. – commenta Benedetto Truppa, Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio- La rincorsa alle scadenze, tra carichi di lavoro eccessivi, ritmi frenetici e manodopera non adeguatamente formata, sta determinando un aumento degli infortuni nel nostro settore. Il risultato è che, nonostante l’avanzamento normativo e tecnologico, in edilizia ci si infortuna e si muore esattamente come 50 anni fa, mentre il Governo prepara una proposta di legge che certifica un totale disinvestimento sulla prevenzione diminuendo le ore obbligatorie di formazione sulla sicurezza oggi previste.”
“È inaccettabile che un lavoratore rischi la propria salute finanche la propria vita per lavorare – commenta Barbara Cosimi, Segretaria Generale della SLC CGIL Roma e Lazio – e lo diventa ancora di più quando tutto ciò avviene in un appalto di Poste italiane, la più grande azienda italiana. Poste italiane non può girarsi dall’altra parte, indaghi sulle ragioni dell’incidente e le responsabilità.”