L’azienda frena su smart working, presidi il 17 marzo dei sindacati a Roma e Milano: occorre conciliare le esigenze di Webuild con le richieste dei lavoratori.
Due presidi a Roma e Milano, davanti alle sedi Webuild, per protestare contro la decisione del Gruppo di ridurre il ricorso alla smart working senza accordo con le rappresentanze sindacali aziendali.
A deciderlo le assemblee dei lavoratori, convocate dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. āInsieme alle strutture territoriali di Roma e Milano e alle rappresentanze sindacali ā spiegano le segreterie nazionali ā abbiamo deciso lo stato di agitazione e due presidi di due ore presso le sedi aziendali, in programma il prossimo giovedƬ 17 marzo. Nei due anni di pandemia ā ricordano i sindacati – il lavoro da remoto al 100% ha garantito il raggiungimento di importanti risultati aziendali, difficilmente contestabili. E nel corso di questi mesi il confronto ĆØ sempre stato improntato, da parte sindacale, nel segno della massima disponibilitĆ a individuare soluzioni che siano in grado di coniugare le esigenze tecniche, produttive e organizzative aziendali, con le richieste dei lavoratori. Questi ultimi, oltre a puntare su maggiori standard qualitativi, chiedono di individuare soluzioni utili a raggiungere un migliore equilibrio tra le esigenze di vita e di lavoro. Ora le decisioni del Gruppo vanno in tuttāaltra direzione.Ā
Ricordiamo che oggi Webuild grazie anche alla recente acquisizione di Astaldi, ĆØ un gruppo che opera in tutto il mondo con oltre 35 mila dipendenti e che in Italia conta di raggiungere presto i 10 mila dipendenti tra corporate e societĆ collegate sul quale ricade una fetta importante delle opere inserite nel PNRR e in generale la gran parte delle grandi infrastrutture italiane. Stupisce che il maggiore player italiano delle costruzioni, non colga lāoccasione di raccogliere la sfida lanciata dai lavoratori che ha come unico obiettivo lāindividuazione di nuove e piĆ¹ innovative modalitĆ di lavoro, utili anche alla societĆ per definire e ridisegnare modelli organizzativi piĆ¹ competitivi, in un quadro di regole certe, negoziate e condivise. Siamo convinti che le societĆ di questo calibro debbano dimostrare la loro forza e il loro valore anche dal punto di vista organizzativo per la capacitĆ di anticipare e fare propri processi di cambiamento in ambito di organizzazione del lavoro che sono destinati ad affermarsi e consolidarsi sempre piĆ¹ in futuro.
Noi siamo disponibili a riaprire il tavolo con lāazienda in qualsiasi momento, anche per affrontare i tanti temi aperti. Sullo smart working in particolare confidiamo in un dietrofront dellāazienda, con scelte che siano da esempio per tutte le imprese del settoreā, concludono Feneal, Filca, Fillea.